Schumann, il talento romantico


Il romanticissimo Robert Schumann, noto per la grande fantasia come compositore ma, ahilui, per la scarsa abilità nell'orchestrazione, fu un perfetto coetaneo di Chopin, di cui ebbe in sorte di vivere più a lungo, sebbene di soli 7 anni. Erano nati entrambi nel 1810, proprio come il nostro Camillo Benso conte di Cavour, ma il cuore di Chopin si arrestò nell'autunno del 1849, mentre Schumann scomparve nella piena estate del '56. Quanto a Cavour, beh, come è noto sarebbe morto poco dopo la proclamazione del Regno d'Italia, nel giugno del 1861, a 51 anni come Gustav Mahler (1860-1911), che all'epoca però stava per compiere un anno. Scorribande anagrafiche a parte, negli ultimi 25 anni il lascito sinfonico di Schumann, in tutto 4 opere come Brahms, è oggetto di rivisitazioni particolarmente felici. Fra le più fresche, vivaci ma al contempo attente e meticolosamente preparate va annoverata quella di Philippe Herreweghe con l'Orchestre des Champs Elysées, risalente agli anni '90 ma recentemente rieditata da Harmonia Mundi nella collana "Gold". Una riscoperta piacevole da un direttore che spicca per la sua discontinuità. Il suo Bruckner, sempre con la stessa orchestra, è decisamente meno consigliabile. Sempre secondo noi. 






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