Il severo George

Appartenente a quella straordinaria generazione di direttori ungheresi emigrati negli States prima della metà del secolo scorso, e che hanno contribuito a fare grandi le orchestre Usa (come lui Ormandy e Reiner, senza contare il francese Charles Munch), George Szell ha legato il suo nome soprattutto all'intensa attività alla guida dell'orchestra di Cleveland, che guidò fino alla morte, sopravvenuta nel 1970 (il 30 luglio: il giorno prima, il 29, era scomparso un altro grandissimo, sir John Barbirolli). Tra le innumerevoli registrazioni che ci ha lasciato, impossibile ignorare il suo Brahms. Energico, essenziale ma mai superficiale, coerente come un discorso che fluisce senza interrompersi. La leggendaria severità del maestro con gli orchestrali, che ne accettavano le intemperanze suggestionati dalla personalità magnetica, offre qui i suoi migliori frutti. 








Commenti

  1. Caro Simone, grazie per la dedica e anche per avermi definito intenditore, detto da te che lo sei certamente più di me è un gran complimento. Come sai bene l'accoppiata Brahms - Szell è una di quelle che preferisco. Condivido in pieno il tuo giudizio e invito tutti ad ascoltare, in particolare, l'ultimo movimento della terza sinfonia registrato da Szell con la Cleveland Orchestra per la RCA (se non sbaglio nel 1962). Come mi è capitato spesso di dire agli amici: per me è la dimostrazione pratica dell'esistenza di Dio!! ;-)

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